Sergio Valli, scrittore, poeta e saggista, fondatore dell'Universalesimo e reggitore dell'omonima scuola sapienzale, nasce a Roma ma vive e lavora per lunghi anni sulla costa orientale della Sardegna, da dove trasmette l'essenzialità del suo insegnamento.

     Scrittore di grande tensione etica, assillato dalle tematiche, domina due fonti di ispirazione: quella che scaturisce dall'esperienza sociale quotidiana e quella fantastica, pervasa da tormenti metafisici, dimostrando nei suoi scritti, di grande impegno e rilevanza e di appassionata carica comunicativa, eccezionali capacità di sintesi e di trascendenza.

      Il 3 Febbraio 1986 presenta al Parlamento della Repubblica Italiana, con il titolo VADEMECUM UNIVERSALISTA COSTITUZIONALE, il progetto inteso all'edificazione in Italia dell'Organizzazione sociale di Eguaglianza Economica assoluta (Società per azioni umane), e il 3 Ottobre 1987 proclama la fondazione della Repubblica Mondiale Universalista, Stato dell'Universo.

      Poeta e prosatore di assoluta originalità e Maestro di alta filosofia, con varie opere di narrativa e saggistica (tra le quali il saggio SINTESI DELLA CRITICA ASSOLUTA, i romanzi contraddistinti dal realismo, marcati da un forte disegno dei caratteri umani e sostenuti dall'etica sociale: Capelli, pecore e morte,1969;Il Cristo e il Giuda,1972; Lavoro di gruppo con uccisioni, 1976;e le sue opere fondamentali Madre Materia, 1977, e Ufo, La Ragione Unitaria, 1981), è autore della Trilogia dell'Universo, "IL CRISTIANESINO REALIZZATO: L'UNIVERSALESIMO", opera in tre volumi, di cui l'elaborato saggistico "Il Partito Universalista Italiano" ne costituisce la prima parte.

     Tra i suoi lavori inediti, sono anche da ricordare l'opera poetica "Il Pianeta domani" e il thriller di grande tensione psicologica e originalità dei contenuti "Lettere d'amore a Carolina".

     Un posto a se, di difficile collocazione critica, occupa nel mondo della cultura, laddove all'originalità espressiva e alla straordinaria carica comunicativa trascesa dalla sua sintesi messianica soggiunge, con i contenuti creativi di una nuova politica e di una nuova filosofia del diritto, la divulgazione scientifica di una organica e completa interpretazione oggettiva della natura dell'uomo, dell'universo e del loro destino.

     Si nota in ogni sua opera lo sforzo reso necessario dall'ansia di dire tutta la verità; tuttavia la sua prosa tende, in modo del tutto naturale, all'arte, e la sua letteratura, di assoluto stimolo che non esiteremmo a definire educativa al ragionamento e all'introspezione, trae origine da un'autentica poetica dei contenuti.

     I meriti e i confronti vincenti che gli spettano, vanno così ben oltre i pochi o i tanti applausi ottenuti. E, d'altra parte, non appartengono necessariamente al nostro tempo o ad un qualsiasi altro tempo dei tempi, perché l'uomo appartiene al presente dell'uomo.

     Ma c'è molto di più, se dovessimo considerare nel suo complesso l'Opera di Sergio Valli rapportandola all'emblematica  affermazione della PERSONA UMANA, intesa "Essere dotato di intelligenza", contrapposta al regime di totale usurpazione fisica o animale dove, come spiega la cultura Vallista, "i diritti umani vengono confusi con quelli del cane".

     Ed ecco, allora, che proprio nel momento in cui tutti lo rinnegano, l'uomo ritorna.

     Il saggio, la prosa e il verso non costituiscono perciò in Sergio Valli, cantore del reale, le prospettive diverse di un unico discorso, ma l'unica assoluta prospettiva della realtà, un'unica letteratura, di tutti i tempi, che finisce per liberare la voce e la ragione unitaria del logos, cosi che il gesto alto si fà movimento e verbo.

     Sergio Valli, scavalcando in avanti ogni riferimento storico e culturale, ci offre con l'ultima la prima parola dell'ESSERE, la cui altezza luciferina, ricomposta sulle ceneri delle nazioni nell'apocalisse vallista nuovamente calpestate, trascende in vette fascinose e senza tempo la grande poesia dei tempi, ma dove la poesia non può più sostituire la realtà, dove è la realtà a sostituirsi alla poesia.

     E' dunque lo stesso Sergio Valli, punteggiando di esclamativi l'ultima interiezione del pericolo e dell'avvertimento, a impersonare il vero allarme: quello a cui nessuno crederà.

     Quale creatore e fondatore dell'UNIVERSALESIMO, Egli incarna e propaga, infatti, il pensiero dei "grandi" della Storia e della cultura mondiale di tutti i tempi, realizzando l'evento più importante e più determinante di tutta la storia dell'umanità.

     Valicati per la prima volta i confini dell'ignoto, in quell'aver compreso del Vallismo è perciò possibile intuire oggi la ragione stessa della vita, il senso della sopravvivenza biologica della Terra e del suo prosieguo spaziale e temporale che, oltre l'esaurirsi oscuro del chiuso e del finito di un remoto mondo maligno scoperto e reso imperfetto dal conseguente schiudersi del MONDO ESTERNO, necessita al divenire reale dell'uomo finalmente trasceso nel presente benigno e luminoso della conoscenza.

     La letteratura di Sergio Valli, che è ad un tempo esplorazione intellettualistica, edificazione morale e realizzazione delle coscienze, viene così vissuta come dono dell'intelligenza volto a penetrare oltre i limiti della memoria i confini inviolati dell'inconoscibile.