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Scrittore, poeta e saggista, Sergio Valli, fondatore dell'Universalesimo e reggitore dell'omonima scuola sapienzale, un posto a se di assoluta originalità occupa nel mondo della cultura. Nasce a Roma, ma vive e lavora per lunghi anni sulla costa orientale della Sardegna, da dove trasmette l'essenzialità del suo insegnamento. Scrittore di grande tensione etica, assillato dalle tematiche, domina due fonti di ispirazione: quella che scaturisce all'esperienza sociale quotidiana e quella fantastica, pervasa da tormenti metafisici, dimostrando nei suoi scritti - di grande impegno e rilevanza e di appassionata carica comunicativa - eccezionali capacità di sintesi e di trascendenza. Il Tarzan dell'infinito, di Sergio Valli, personaggio che per ironia dovremmo definire privo del più famoso degli urli, ma dotato di parola, è stato concepito successivamente alla grande opera in tre volumi "Il Cristianesimo realizzato: L'Universalesimo", Trilogia dell'Universo, dopo la quale era stato suggerito all'autore, ma egli stesso ne aveva avvertito la necessità, di scrivere un breve manuale o un elaborato sintetico non superiore a un centinaio di pagine, che ne facilitasse in qualche modo sia la pubblicazione che la lettura, altrimenti complesse e difficili. Ultimato il romanzo "Tarzan ritrovato", Sergio Valli si è però reso conto di avere già tra le mani questa opera preparatoria. E' quindi in tale veste, o forse addirittura come guida o come un vero e proprio manuale, che viene proposto questo romanzo breve, allegorico e fiabesco, ma nello stesso tempo portatore di verità assolute (rigorosamente fedele dunque al più classico canone della sua letteratura), nel quale Sergio Valli, confermandosi autore di autentica originalità e trascendenza, evidenzia peraltro proprio nella sua originalità e ancor più nella sua trascendenza, ossia nell'oltre, le maggiori difficoltà, soprattutto di inserimento - in un contesto conformista e corale - di se stesso e delle sue opere, dei suoi libri che scavalcando in avanti ogni precedente, cominciano là dove ogni altro autore e tutti gli altri libri finiscono. Non possiamo perciò sottovalutarne l'extraterrestrità, o quanto meno la sopranazionalità, e il fatto che Sergio Valli - pur esprimendosi in una precisa lingua nazionale, per giunta minore - risulti di conseguenza in collocabile come scrittore perfino internazionalmente; e in una dimensione culturale in cui il salto diretto all'internazionalismo senza passare per il filtro, per l'aggregazione belante o la censura di un provincialismo, di un regionalismo e di un nazionalismo quanto mai chiusi o condizionanti alla confezione seriale, costituirebbe già un miracolo. Riprendendo le sue parole, non saremmo comunque in grado di immaginare, oggi, un modo differente con cui diffondere la cultura dell'Universo, "su un pianeta perduto, incapace di prenderne coscienza o di averne il pur più minimo sospetto, nonostante si ritrovi visibilmente circoscritto dal deserto di un ordine cosmico obsoleto e in dissolvimento", con questa doverosa avvertenza: "la cultura dell'Universo (l'Universalesimo), discende direttamente dall'Universo esistente, cioè dall'Universo reale, dall'esterno (reale), e non ha quindi alcun precedente, relazione o similitudine con ogni altra cultura comunque presente sul pianeta Terra la quale, ancorché volta a un indirizzo universale, non può che riferirsi sempre, inevitabilmente, al contesto negativo invertito, ossia all'ordine cosmico prescritto, rimosso dall'Universo e in dissolvimento, esprimendo quindi esattamente il preciso contrario dell'Universalesimo". Le pubblicazioni più significative di Sergio Valli (Madre Materia, Ufo la Ragione Unitaria, Capelli pecore e morte, Il Cristo e il Giuda, Lavoro di gruppo con uccisioni,), possono essere consultate presso la Biblioteca Nazionale di Roma. A supporto del romanzo Tarzan ritrovato - il cui iter narrativo e i soggetti contenutistici, sia per fattori propri congeniti che per i valori fondamentalmente innovativi, lo evidenziano disponibile a una sua naturale trasposizione in spettacolo teatrale, televisivo o cinematografico di assoluta avanguardia - il thriller inedito di Sergio Valli, "Lettere d'amore a Carolina" (proposto in campo editoriale quale pubblicazione e lettura di intrattenimento e significazione di un terzo millennio determinante ai fini dei destini planetari), si evince anch'esso di valida preparazione alla pubblicazione, alla lettura e alla divulgazione della sua Opera più complessa. In definitiva, sia in TARZAN RITROVATO che nel romanzo LETTERE D'AMORE A CAROLINA , la lettura attenta dei temi e delle ragioni profonde che muovono e possono aver mosso l'operato di Sergio Valli, indirizzandolo alla scoperta della perfezione di un tutto, Dio o Universo che sia, ci consegnano la visione deforme della perfezione mostruosa del Male sulla quale per la prima volta viene a contrapporsi, armoniosa e infinita, la perfezione del Bene.
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